Stiamo cercando un figlio da più di un anno e, dopo aver fatto i primi esami, ci è stato suggerito di rivolgerci ad un centro per la fertilità. In cosa consiste questo percorso?
Esaurito un primo screening di base, è necessario che un percorso di infertilità
venga affrontato da un Centro di PMA.
Con il termine PMA (Procreazione Medicalmente
Assistita) si definiscono le procedure mediche che supportano o vicariano uno o più
aspetti della funzione procreativa, al fine di consentire o di aumentare le probabilità
di concepimento e, d'impianto di una gravidanza.
La PMA cerca quindi di offrire una
soluzione al problema dell'infertilità di coppia, quando il tempo di ricerca, gli
accertamenti e la ricerca di alternative di cura hanno dato esito negativo o non
sono percorribili.
Il percorso di procreazione assistita può essere diviso in 2 livelli:
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Compito del Centro di Sterilità, sarà quindi quello, una volta diagnosticata la causa che impedisce il concepimento, di avviare la coppia al percorso più idoneo per superare tale problema.
Dopo quanto tempo una coppia può considerarsi infertile?
Si definisce "infertile" o "subfertile" la coppia che non ottiene un concepimento dopo 12 mesi di rapporti liberi e non protetti.
Quali sono le principali cause di infertilità di coppia?
Le principali cause di infertilità di coppia sono:
FEMMINILI:
tubariche/pelviche: ostruzione o chiusura delle tube di Falloppio, aderenze pelviche
endometriosi: presenza di tessuto endometriale ectopico -
ovulatorie/ormonali: mancanza o irregolarità dell'ovulazione, cicli irregolari, iperprolattinemia, sindrome dell'ovaio micropolicistico, ridotta o assente riserva ovarica;
cervicali: il muco presente nella cervice uterina è ostile al passaggio degli spermatozoi per varie cause : per una carenza di estrogeni, per la presenza di fattori infettivi o per pregressi interventi chirurgici che hanno danneggiato le ghiandole cervicali o, più raramente, perché la donna produce degli anticorpi diretti contro gli spermatozoi stessi;
uterine: presenza di malformazioni congenite dell'utero, miomi o aderenze all'interno della cavità uterina oppure presenza di fattori infiammatori a carico dell'endometrio (la mucosa di rivestimento della cavità uterina);
MASCHILI : il mancato concepimento per cause maschili, che è molto frequente, si può avere perché non viene prodotto un numero sufficiente di spermatozoi, oppure perché essi presentano un tipo di movimento non adatto alla fecondazione, o, ancora, anomalie morfologiche o strutturali. Spesso anche il plasma seminale, cioè il liquido in cui sono sospesi gli spermatozoi, non ha le caratteristiche ottimali di viscosità, per motivi che possono essere indagati e corretti. E’ possibile, anche se avviene raramente, che siano prodotti anticorpi che agiscono contro gli spermatozoi stessi.
SCONOSCIUTE: Gli accertamenti non sono stati di grado di evidenziare una o più cause specifiche. Tale situazione va sotto il nome di infertilità idiopatica
IMPORTANTE! Si deve tenere presente – però -
Quali sono gli esami che permettono di diagnosticare problemi femminili?
L’ecografia transvaginale controlla l’esatto posizionamento e le dimensioni di utero
e ovaie,individua la presenza e le dimensioni dei follicoli nelle ovaie e permette,
se ripetuta a breve distanza di tempo più volte nella prima parte del ciclo, di monitorare
lo sviluppo follicolare e l’ovulazione; l’Ultrasonosalpingografia (USSG) è una metodica
di valutazione ecografica della pervietà delle tube di Falloppio, fattore indispensabile
per il passaggio dell’ovocita, meno invasiva e rischiosa della Isterosalpingografia
tradizionale, non utilizzando raggi X e mezzi di contrasto; il tampone vaginale ed
endocervicale, per evidenziare eventuali infezioni; il dosaggio degli ormoni implicati
nello svolgimento del ciclo femminile, per diagnosticare una cattiva regolazione
dello stesso; l’analisi del muco cervicale ,la cui qualità è una dei fattori che
influenzano l’avanzamento degli spermatozoi nelle vie femminili-
Quali sono gli esami che permettono di diagnosticare problemi maschili?
L’esame principale è lo spermiogramma completo, eseguito però secondo parametri
ben standardizzati e definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: uno spermiogramma
che non sia eseguito secondo tali indicazioni non è informativo e non può essere
preso come punto di partenza per nessun intervento successivo! Per la sua corretta
esecuzione è necessario rivolgersi a centri specializzati in Seminologia, come quelli
in cui si effettua la PMA. Allo spermiogramma si associano in genere gli esami per
la ricerca delle infezioni (spermiocoltura) , le quali spesso sono causa di astenospermia,
cioè di diminuzione della velocità degli spermatozoi. Se necessario, si eseguono
poi dosaggi ormonali, per indagare il corretto funzionamento endocrinologico della
spermatogenesi. Se i risultati evidenziano sospetti di patologie, si consiglia una
visita uro-
In caso di anomalie dello sperma, come ci si comporta?
Si eseguono esami di completamento: la spermiocoltura, per evidenziare eventuali
infezioni, che si curano con una terapia antibiotica; il dosaggio di alcuni ormoni,
come il testosterone e le gonadotropine, per evidenziare possibili deficit, correggibili
con una terapia ormonale; se necessaria, la visita uro-
Esiste un test per capire se una donna non più giovanissima è ancora fertile e se ha ancora ovociti nelle ovaie?
E' ben noto a chi si occupi di medicina della riproduzione che la probabilità di concepire è direttamente correlata all'età della donna, cioè alla sua riserva ovarica (quantitativo di ovociti ancora disponibili nell'ovaio).
A 18-
Escludendo patologie, a 30 anni, la probabilità di concepimento per mese è intorno
al 50%
e poi progressivamente diminuisce.
Alcuni fattori sono poi in grado di diminuire queste possibilità (familiarità per
menopausa precoce, endometriosi, interventi chirurgici in sede pelvica)..
Per valutare
la riserva ovarica, si può eseguire :
il dosaggio dell’FSH ematico in II°-
una ecografia entro il quinto giorno del ciclo mestruale per effettuare la conta dei follicoli antrali ovarici
la rilevazione ematica dell'Ormone Antimulleriano (AMH), prodotto dalle cellule della granulosa ovarica, il cui valore è, quindi, direttamente correlato al numero dei follicoli presenti
Quante probabilità ci sono di rimanere incinta con terapie di PMA?
E l'età influisce molto?
Le probabilità di raggiungere la gravidanza in una coppia che ricorre alla riproduzione
assistita sono legate a molteplici fattori, tra i quali l'età è sicuramente uno dei
più importanti. Una volta rimosso l'ostacolo che impedisce la riproduzione grazie
alle procedure di PMA, le probabilità di una gravidanza non sono diverse da quelle
che ha una coppia fertile. Dopo un mese di rapporti liberi, infatti, questa probabilità
non è maggiore del 20-
La fertilità è sicuramente legata a doppio nodo con l'età. Questo vale in particolare
per la donna, come conseguenza della riduzione della sua riserva ovarica (ossia il
calo dei numero degli ovociti presenti sulle ovaie). Anche l'uomo subisce un calo
della capacità riproduttiva, ma in modo meno netto di quello che accade per la partner
femminile.
Ci sono diversi tipi di fecondazione assistita?
In base a quali criteri viene preferito un tipo piuttosto che un altro?
Le procedure di Procreazione Medicalmente Assistita possono essere divise in
metodiche di 1° livello , con cui si cerca di ottenere una fecondazione in vivo, ossia all'interno del corpo femminile, e
metodiche di 2° livello (in cui la fecondazione è in vitro, cioè avviene “in provetta”,all’esterno delle vie genitali femminili). Con questa metodica, la fecondazione, ossia l'incontro tra spermatozoi ed ovociti, avviene in laboratorio e gli embrioni ottenuti vengono poi trasferiti in utero.
Fanno parte del 1° livello l'induzione della ovulazione per rapporti mirati e l'inseminazione
intrauterina. Queste metodiche vengono sempre consigliate prima di accedere al 2°
livello, quando ci siano le condizioni per un concepimento spontaneo, e cioè un liquido
seminale idoneo al trattamento di capacitazione degli spermatozoi, la pervietà delle
tube, una adeguata riserva ovarica. Mediamente, il tasso di successo di una inseminazione
intrauterina è intorno al 15% per tentativo. La percentuale di successo aumenta tanto
più è corretta la diagnosi che ha condotto a questa metodica. Si tratta di una metodica
eseguibile in ambulatorio e facilmente ripetibile più volte, che utilizza terapie
di stimolazione a dosaggi bassi, che non presenta rischi operatori, che non necessita
di ricovero né di degenza prima o dopo l’esecuzione, e richiede un investimento
di tempo e di denaro di gran lunga inferiore rispetto al 2° livello.
Le metodiche di fecondazione in vitro (2° livello) prevedono l'induzione di un'ovulazione
multipla attraverso una massiccia stimolazione delle ovaie e due ricoveri in Day
Hospital: il primo per il prelievo degli ovociti (che avviene in sedazione) ed il
successivo per il trasferimento in utero degli embrioni (senza anestesia). La fecondazione
degli ovociti può avvenire attraverso due metodiche: la FIVET (fecondazione in vitro
embryo transfer) in cui ovociti e spermatozoi vengono posti insieme in una piastra
con terreno di coltura adatto e si lascia che gli spermatozoi penetrino l'ovocita
in modo naturale, oppure la ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo),
ossia la microiniezione di un singolo spermatozoo direttamente all'interno della
cellula uovo.
Il ricorso ad una tecnica di fecondazione in vitro (fivet/icsi) deve
essere valutato ed attestato dallo specialista del centro di fertilità e viene generalmente
indicato nelle patologie tubariche/aderenziali, nelle donne con ridotta riserva ovarica,
nelle pazienti affette da endometriosi, nelle severe infertilità maschili o nei casi
in cui si è avuto un fallimento di pregresse metodiche di primo livello.
Quali sono le tappe, step by step, della Inseminazione IntraUterina, cioè del I livello della PMA?
L'inseminazione intrauterina è una tecnica attraverso la quale si cerca di aumentare
le possibilità di incontro tra i gameti (ovociti e spermatozoi) all'interno della
tuba. E' quindi una tecnica di fecondazione in vivo.
Dopo aver eseguito un’ecografia
di controllo preliminare, si induce una blanda crescita follicolare multipla (massimo
3-
L'inseminazione avviene in ambulatorio, attraverso l'utilizzo di un catetere morbido introdotto attraverso la vagina e il collo dell'utero, e dura meno di un minuto.
Avvenuta l'inseminazione, la donna rimane sdraiata sul lettino ginecologico una decina
di minuti, poi si alza e può riprendere le normali attività. In genere, dalla sera
successiva all'inseminazione si inizia una terapia di supporto della fase luteale
mediante l'assunzione di progesterone per i 14 giorni successivi all'inseminazione
stessa. L'assunzione del progesterone ha lo scopo di sostenere l'endometrio (la mucosa
di rivestimento della cavità uterina) e renderlo maggiormente adatto all'eventuale
impianto di una gravidanza.
Dopo 14 giorni dall'esecuzione della procedura, si esegue
un prelievo ematico per la rilevazione delle Beta-
In caso di negatività del test di gravidanza, la procedura può essere ripetuta più volte, senza pausa tra un ciclo di stimolo ed il successivo.
Dopo quanti tentativi negativi si smette di proseguire un percorso di Medicina della Riproduzione?
Il numero dei tentativi per avere un figlio con tecniche di procreazione assistita
che è corretto intraprendere dipende da una serie di fattori, come l'età della donna e
la risposta agli stimoli precedenti.
ità degli stimoli precedenti, per valutare le possibilità
residue di giungere ad una gravidanza ed intraprendere eventuali modificazioni della
terapia o del tipo di procedura.
In presenza di una adeguata risposta alla terapia
di stimolo (se si è avuto quindi un buon sviluppo di follicoli ed il relativo scoppio
) e di una buona condizione del situazione del liquido seminale, si consiglierà di
ripetere la procedura con modalità analoghe al ciclo precedente.
Per il I livello
, si consigliano tre tentativi, prima di passare a metodiche più invasive.
In ogni caso, la decisione finale sulla prosecuzione del percorso di PMA spetta alla donna ed alla coppia, perché i fattori psicologici e lo stress possono condizionare in modo importante la disponibilità a ripetere una metodica di PMA.
Quali sono i tempi d'attesa per la fecondazione assistita nel vostro Centro?
Generalmente, dopo il primo contatto, si informa la coppia su tutti gli aspetti legati alla tempistica, con particolare attenzione a quelle condizioni che impongano una maggiore urgenza.
I tempi dipendono anche dagli esami diagnostici che è necessario eseguire, e che vengono eseguiti per lo più all’interno del Centro.
In genere, si procede all’esecuzione delle procedure terapeutiche non appena è terminata la parte diagnostica e si sono eseguiti gli esami preliminari all’esecuzione della stessa, in genere in tempi molto brevi.